martedì 1 giugno 2010

La felicità non ha ricetta fissa (dal Messaggero Abruzzo del primo giugno 2010)

"Sorridere una volta in più a chi ci manda a quel paese in auto. E spiazzarlo così, con un gesto semplice e inaspettato, mentre si attacca al clacson e come un pesce dentro l'acquario ci grida qualcosa da dietro il finestrino chiuso.
Godersi quella canzone che passa per caso alla radio, sapendo che non potremo riascoltarla, almeno non subito, non trattandosi di un cd.
Tenere il portone aperto quell'istante in più per permettere a qualcuno di entrare.
Stringere bene la mano quando veniamo presentati, perché è bello conoscersi.
Dedicare cinque minuti di più alla conversazione con una persona che non vediamo da tempo. Solo cinque minuti che a volte fanno la differenza.
Guidare con calma, rientrando la sera, per godersi quel tramonto che di colpo ha ravvivato la facciata di un palazzo, sbattendo contro i vetri.
Sì. La felicità ha molte ricette.
E il trucco sta nel condividerle. Come a tavola.
"

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